Il rallentamento nella consegna dei vaccini preoccupa certamente; il Trentino prende atto della situazione e cerca di riparare al ritardo proseguendo la campagna vaccinale con le alternative garantite, per ora, dall’altra casa farmaceutica del momento: l’americana Moderna. Non ce ne sono poi molte dosi a disposizione di questo modello di vaccino, ha raccontato a Mattino Insieme il dottor Antonio Ferro - responsabile del dipartimento prevenzione dell’Azienda Sanitaria trentina – si farà quel che si può considerando anche che i vaccini non possono essere mescolati dunque prima somministrazione e richiamo devono avvenire con lo stesso prodotto. Appena si entrerà a regime, fra Pfizer-Biontech e Moderna in Trentino dovrebbero arrivare, almeno questo è nelle aspettative, 100.000 dosi ogni mese. Sul fronte effetti collaterali ciò che si è testato è che in almeno la metà delle persone vaccinate si manifesta qualche dolore nella zona interessata dalla somministrazione e niente altro. Si può parlare di vaccinazione sicura.