Venerdì 03 Dicembre - 08:42

Ha perso la vita a 30 anni Alessia Andreatta mentre andava in uno studio medico a Verona per impegni legati al suo lavoro di informatore scientifico. Era laureata in Scienze e Tecnologie biomolecolari. Da poco traferita a Levico con il suo compagno, Alessia Andreatta era di Trento. Nella sua vita si era dedicata anche allo sport: prima nell’Atletica Clarina dove aveva anche aiutato con l’allenamento dei più giovani e poi nella pallavolo, militando nel Bolghera, nell’Acme, nel San Giorgio e infine nel Marzola, giocando sia nelle Divisioni sia nel campionato amatoriale. Il dramma sull’autostrada del Brennero circa due chilometri dopo il ponte di Mattarello, dove dono in corso lavori di manutenzione di un sovrapasso. Alla guida della sua Golf bianca la giovane ha tamponato violentemente un tir, fermo tra Trento sud e Rovereto Nord, all’altezza di Aldeno in direzione Modena. L’auto si è incastrata sotto il rimorchio del camion. A nulla è servito l’intervento dell’ambulanza, dei vigili del fuoco con le pinze idrauliche e della polizia: la donna è morta sul colpo. Poche ore dopo un altro incidente tre chilometri più avanti con una dinamica simile: una 32enne è andata ad urtare contro un tir e si è ribaltata con la propria auto, bloccando la carreggiata e finendo in ospedale. L’incidente che si è portato via Alessia Andreatta ha riportato alla memoria un’analoga tragedia accaduta, sempre in autostrada il 27 ottobre del 2017 a Mattarello. Quel giorno, nella macchina infilata sotto un camion, morirono due ragazze, Gioia Virginia Casciani di 9 anni e Ginevra Barra Bajetto di 17 anni. Due ragazze che viaggiavano con le loro mamme, una delle quali morì a tre anni di distanza per i traumi riportati. Due ragazze che amavano la vita e lo sport. Erano, infatti, due speranze dal pattinaggio