L’area di San Vincenzo è ancora contesa. A una settimana dal grande concerto di Vasco Rossi ancora non si sa quale sarà l’esatta destinazione d’uso dei 27 ettari sistemati per l’occasione. Per eventuali eventi musicali, i principali esperti di sicurezza della provincia invitano alla moderazione – anche il questore Francini ha parlato, per il futuro, di massimo 20-30 mila persone. Ma Fugatti rilancia. Decisamente entusiasta del risultato ottenuto in termini di visibilità del territorio su scala nazionale, il presidente della Provincia sfida i più timorosi e alza l’asticella, suggerendo l’ipotesi di un mega evento all’anno, con cifre più vicine alle 100mila persone. “Se Vasco volesse tornare a fare un altro concerto, gli diremmo di no per qualche coda in tangenziale?” si chiede retoricamente Fugatti. La risposta però potrebbe non essere così scontata. I rischi per la sicurezza sono molti, e anche il sindaco di Trento Franco Ianeselli mette le mani avanti. “Ogni decisione va presa insieme” rimarca il primo cittadino. Sull’area a sud di Trento pende però anche l’incertezza relativa al Not. Né Fugatti né l’assessora alla salute Stefania Segnana hanno ancora deciso quale sarà il futuro del Nuovo Ospedale di Trento. Il che significa che dopo la decandenza dall’incarico della Guerrato, ditta dichiarata vincitrice del bando nel 2019, sono ancora aperte tutte le ipotesi. Improbabile la possibilità di affidare alla Pizzarotti, ditta seconda classificata, la realizzazione del progetto: i costi, con le modifiche necessarie per la neonata facoltà di Medicina, sono aumentati di molto. Ecco quindi l’ipotesi di un nuovo bando di gara. Ma a quel punto si riaprirebbe la discussione sulla collocazione del nosocomio. La scomoda e poco stabile dal punto di vista idrogeologica via al Desert o l’ampia e già bonificata area San Vincenzo, che per quasi un anno ha accolto il centro vaccinale? Con buona pace di Vasco, che potrebbe vedere l’ingresso del pronto soccorso dove una volta aveva cantato “conviene arrendersi all’evidenza”