Rispondendo a un’interrogazione depositata nel giugno scorso da Alessandro Olivi del Pd, sul recupero degli alberghi dismessi in Trentino, l’assessore al turismo Roberto Failoni evidenzia i dati che emergono dal documento prodotto dall’Osservatorio del paesaggio. Gli alberghi dismessi da più di 10 anni sono 143 (ossia oltre il 10% del totale delle strutture presenti in Trentino) su tutto il territorio provinciale, per lo più a Folgaria e Trento, dove il numero è a doppia cifra, e poi a Levico terme e Moena con 8 strutture, ma il problema è comune ad ogni valle, dal Garda a Vallarsa. Si parla d 19 ettari di superficie fondiaria pari a circa 27 campi da calcio. In realtà il numero complessivo non arriverebbe a 90: in 56 casi si tratta di strutture che hanno semplicemente cambiato destinazione d’uso e non sono state abbandonate. Nella sua risposta all’interrogazione di Alessandro Olivi, l’assessore Roberto Failoni conta fino a quattro possibili scenari futuri di riutilizzo delle strutture dismesse per ciascuno dei quali indica gli strumenti di attuazione. Il primo scenario, che è quello “privilegiato” dall’assessore, punta alla ripresa dell’attività ricettiva. Il secondo prevede la demolizione delle strutture dismesse e il riassetto delle aree, in una prospettiva di riqualificazione paesaggistica e funzionale. Il terzo la rifunzionalizzazione delle strutture dismesse, ad usi accessori all’attività alberghiera. Il quarto la rifunzionalizzazione delle strutture dismesse ad usi diversi da quello ricettivo, quali la residenza o i servizi, magari attraverso Itea o cooperative edilizie. A questo punto, la giunta si muove per le norme e i provvedimenti necessari. Nel 2021 il Covid aveva bloccato l’iter, adesso però non ci sono più scuse.